Editto di Serdica

Nome: Editto di Serdica
Notizie: 1700° anniversario dell'Editto di Serdica. L'Editto di Serdica (o Editto di Galerio) fu emesso il 30 aprile 311 a nome degli Augusti Galerio e Licinio. Fu il primo editto di tolleranza verso i cristiani, avendo preceduto l'Editto di Milano di due anni. Il 23 febbraio 303, in occasione della festa dei Terminalia, l'imperatore romano Diocleziano emanò, su proposta di Galerio, un editto persecutorio. L'editto prescriveva: a) l'abbattimento delle chiese e il rogo delle Sacre Scritture; b) la confisca dei beni ecclesiastici; c) il divieto per i cristiani di tentare azioni legali collettive; d) la perdita di carica e privilegi per i cristiani di alto rango che si rifiutassero di abiurare; e) l'arresto di alcuni funzionari statali. Galerio, a quel tempo rivestiva la carica di Cesare dell'Impero romano, la seconda autorità più importante dopo quella di imperatore. Nel 305 Diocleziano abdicò; Galerio, suo successore, continuò l'attività di persecuzione in Oriente fino al 311, quando concesse ai cristiani il perdono. Firmato a nome degli Augusti Galerio e Licinio, l'editto segnò la fine delle persecuzioni contro i cristiani e sancì la restituzione dei beni ecclesiastici loro confiscati in precedenza. “Tra tutte le disposizioni che abbiamo preso nell’interesse e per il bene dello Stato, abbiamo deciso, prima di riformare ogni cosa secondo le antiche leggi e la regola dei Romani, di fare in modo che anche i cristiani - che avevano abbandonato la religione degli antenati - ritornassero a dei buoni sentimenti, per il fatto che, per varie ragioni, questi stessi cristiani erano stati colpiti da una tale ostinazione e da una tale follia che, lungi dal seguire gli usi degli antichi – usi che forse erano stati stabiliti dai loro antenati – si facevano da se stessi, secondo il proprio intendimento, delle leggi che osservavano e che in diversi luoghi attiravano folle di persone di ogni genere. In breve, dopo la pubblicazione del nostro editto con il quale si ingiungeva loro di conformarsi agli usi degli antenati, molti sono stati perseguiti, molti sono stati anche messi a morte. Ma siccome molti persistevano nella loro determinazione, abbiamo ritenuto di estendere il beneficio della nostra clemenza, con la quale accordiamo il perdono a tutti, anche al loro caso, e senza ritardo alcuno, in modo che vi siano di nuovo dei cristiani e che si ricostruiscano gli edifici nei quali erano soliti riunirsi, a condizione che essi non si abbandonino ad azioni contrarie all’ordine costituito. Con un'altra lettera indicheremo ciò che i giudici sono tenuti ad osservare. Tutto ciò premesso, e in accordo con l’indulgenza che testimoniamo loro, i cristiani dovranno pregare il loro dio per la nostra salute, quella dello Stato, e la loro, in modo che l’integrità dello Stato sia ristabilita dappertutto ed essi possano condurre una vita pacifica nelle loro case.” (Lattanzio, De mortibus persecutorum, I, 34, 1-5.). Nella foto: la chiesa di San Giorgio a Serdica (oggi Sofia, Bulgaria), datata al IV secolo, sulle rovine delle terme romane.
![]() Stato: Bulgaria Emissione: Il 1700 ° anniversario dell'editto Serdica di tolleranza religiosa emesso dall'imperatore Gallo Anno: 30/04/2011 Dentelli: 12½ x 12½ |
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